Stadio Orogel Dino Manuzzi di Cesena, venerdì 8 luglio 2016, gli Sharks nell’Olimpo del football a nove. In cinquanta scrivono quella Storia con la S maiuscola che tutti desideravano dal profondo del cuore, per cui tutti hanno sofferto e lottato, per cui tutti si sono spesi ed hanno speso.

Una partita al cardiopalmo, una altalena nel punteggio e nelle emozioni, una vittoria di una bellezza straordinaria.

Di fronte agli squali i Knights di Sant’Agata, una squadra capace di sorprendere e mai doma, mai battuta, avversari perfetti e corretti che hanno tenuto viva una partita che poteva chiudersi già prima della fine del primo tempo, quando un attacco Sharks implacabile ed una difesa omicida scrivono 20 a 0 sul tabellino… Alessandro Albanese in cabina di regia manda a segno due volte l’eccezionale Marco Randisi ed una volta Calogero Mondi, sembra tutto facile.

Ma i Knights non ci stanno, vogliono dimostrare perché sono lì a giocarsi la finale, e con una corsa di Volpe riaprono l’incontro giusto prima della fine del secondo quarto.

La pausa serve a rinfrescarsi le idee, ad apportare gli aggiustamenti, a riprendersi dalla calura soffocante e dalla stanchezza di una trasferta interminabile. Sono i Knights però a trarne il maggior beneficio, il primo drive è loro, subito un gioco trucco, un gioco di prestigio ed arriva la doccia fredda, un TD pass che riporta i cavalieri sotto nel punteggio, l’inerzia del gioco è nelle mani dei cavalieri, gli Sharks annaspano.

Succede l’imponderabile, sono di nuovo i Knights a segnare ed a portarsi addirittura in vantaggio per la prima volta nel match, ma è adesso che gli squali tirano fuori gli attributi. Il coaching staff si espone con scelte azzardate ma che pagano, perché non c’è un domani. Paride Zappalà si inventa una finta di punt che regala un primo down insperato all’attacco palermitano e che infligge un durissimo colpo al morale degli avversari; Lorenzo Abbadessa riceve da Albanese il testimone di quarterback e cambia completamente faccia ad un attacco al quale ormai i Knights avevano preso le misure: troppe cose nuove per la difesa avversaria, troppe nuove variabili, e di nuovo Palermo conquista campo e terreno, ed all’inizio dell’ultima frazione di gioco c’è il nuovo sorpasso. Abbadessa galoppa verso la endzone e gli Sharks rimettono il naso avanti, c’è di nuovo euforia, la stanchezza sparisce, è l’ora di affondare il colpo di grazia.

La difesa si rimette in cattedra, Zappalà, Maltese, Martino, D’Arpa, Cuvello e soprattutto Sposito con l’intercetto che fa gridare alla vittoria. Non ce n’è per nessuno più, c’è solo un branco di squali affamati in campo.

Di nuovo uno splendido drive offensivo, via aria e via terra, Abbadessa è incontenibile, Abbadessa mette di nuovo piede in endzone, Abbadessa segna i due punti extra.

36 a 22, tutti a casa, tutti col tricolore, tutti con la coppa in mano ed una medaglia d’oro al collo, a coronamento di una stagione perfetta e senza sconfitte.

Ora si torna a Palermo, da vincitori

Che grande stagione.

Ufficio Stampa Sharks Palermo